La pratica

 

Il dojo          

 L'etichetta 

Abbigliamento

 Le armi

 

 

 

Glossario

Che significa...?

 

 

L'Aikido

Sebbene derivi dall'antico Daito-ryu aiki jujutsu, arte marziale usata dai Samurai sui campi di battaglia, le origini dell'aikido sono molto recenti e risalgono al 1931, anno in cui il suo fondatore, il maestro Ueshiba Morihei, creò la prima scuola a Tokyo.
Tra i caratteri principali dell'aikido vì è la possibilità di immobilizzare a terra o lanciare per aria un avversario più grosso e muscoloso utilizzando la forza stessa da lui impiegata nell'aggredire. I ritmi sono fluidi, i movimenti a spirale si sviluppano senza punti morti, il respiro è regolare, la concentrazione costante. L'arte dell'Aikido consiste nel comprendere le leggi naturali del movimento. Nelle tecniche, dunque, non c'è mai collisione con la potenza dell'attacco. Quest'ultima è diretta e convogliata in un movimento a spirale dove la potenza e la velocità non sono mai il risultato della forza o di movimenti frenetici, ma dell' intuizione, della coordinazione e della precisione. Dal punto di vista fisico si usano mani, piedi e tutti i muscoli. La pratica dell'aikido sviluppa una grande capacità di concentrazione, agilità, equilibrio e potenza di riflessi. Fondamentale è il lavoro sulla respirazione.  In aikido la competizione è totalmente assente. Il praticante non è interessato né alla sconfitta, né alla vittoria che, infatti, sono soltanto concetti relativi. Il fine dell'Aikido è divenire coscienti della propria energia e imparare a controllarla. Questa energia, il KI, è la stessa che riempie l'universo ed il creato, uomo compreso. Se la competizione e l'aggressione sono estranee all'Aikido, la pratica non deve assolutamente essere confusa con una danza.  

 pagina seguente >>